Fedriga: "Rimpatriare a calci nel sedere i clandestini che rifiutano il cibo" xxxx
Il deputato triestino della Lega Nord contro gli immigrati che hanno messo in atto uno sciopero della fame alla Caritas di Udine
ANSA-FVG
TRIESTE «I clandestini che rifiutano il cibo vengano lasciati a digiuno e rimpatriati immediatamente a calci nel sedere». E' la dura presa di posizione del capogruppo alla Camera del Carroccio e segretario della Lega Nord Fvg, il triestino Massimiliano Fedriga, sullo sciopero della fame messo in atto nella mensa della Caritas di Udine. Secondo Fedriga, altri episodi simili sarebbero avvenuti anche in altri centri di assistenza in Italia.
Per Fedriga, si tratta di «un comportamento vergognoso, immorale e offensivo nei confronti di chi si prodiga per offrire loro, a titolo gratuito ma con notevoli costi per la nostra comunità, un piatto caldo».
«Chi scappa dalla guerra e dalla miseria - continua Fedriga - conosce bene cosa significhi avere fame: mi pare ovvio che le persone che gettano nelle immondizie il cibo non abbiano chiara questa nozione e meritino pertanto di rimanere a digiuno e di essere rimpatriati al più presto. Ritengo preferibile concentrare il massimo sforzo per venire incontro a tutte quelle famiglie friulane e giuliane che non riescono nemmeno ad arrivare a fine mese».
Fedriga definisce infine «inaccettabile il colpevole e omertoso silenzio che si è creato a sinistra, con un'intera classe politica pronta a difendere un sistema, quello dell'accoglienza indiscriminata e diffusa, fondato sullo sperpero di denaro pubblico e sullo sconvolgimento degli equilibri sociali».
I commenti dei lettori