La serata, presente il sindaco Riccardo Marchesan, sarà coordinata da Marina Dorsi, archivista e componente del consiglio direttivo del Ccm e vedrà le testimonianze di Graziano Frate, per anni presidente delle Acli, e di Daliano Buttignon, che dialogheranno con il pubblico. Ognuno potrà però portare i propri ricordi della Staranzano degli ultimi 50 anni e oltre. «Non si tratta di una ricorrenza celebrativa – afferma Negrari –, ma di un percorso di storia collettiva, di testimonianze e anche della scoperta per i nuovi residenti del paese». Alla base di tutto, comunque, ci sarà la “Bibbia”, cioè il volume dello storico Silvio Domini “Staranzano– Storia, Società e Cultura tra Otto e Novecento” di cui il Comune ha pubblicato di recente una seconda edizione.
Una storia quella di Staranzano legata strettamente ai destini del territorio monfalconese con le cui problematiche il Comune è strettamente connesso. Una storia passata tipica di un’economia prevalentemente rurale, ricca di dignità e di episodi tramandati attraverso i documenti conservati negli archivi dell’amministrazione civile e religiosa a partire dalla Repubblica di Venezia fino a oggi. Tra gli episodi ricordati la disputa tra Grado e Monfalcone per la pesca sui diritti di affittanza dell’area di Punta Sdobba ricca di pesce, da cui è nata la tradizionale “fraia del pes scanpà”. (ci. vi.)